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Energia Vitale, gestione

Il malato, non è solo un corpo fisico, ma anche un essere pensante e più o meno sofferente. Se si perde di vista il complesso psicofisico del malato, non si fa certo della sana medicina, perché ogni medico deve considerare indissolubile, nel suo malato, spirito e materia (C. Frugoni).

Provate ad alitare su uno specchio, e scoprirete che su questi si depositerà un sottile strato di vapore. Ciò accade perché l'aria espirata contiene vapore e, anche se invisibile, un gas chiamato anidride carbonica. Questo dimostra che il corpo umano è una macchina in grado di produrre energia. Ma per produrre energia necessita:

ossigeno che, con l'aria inspirata, entra nei polmoni e quindi passa nel sangue che lo trasporta a tutte le cellule del corpo.
nutrimenti, che assumiamo con cibi e bevande.
energia vitale (prana), che proviene dal Sole e la milza provvede ad assorbire, elaborare e distribuire a tutto l'organismo.
Prenderemo in considerazione l'ossigeno ed i nutrimenti negli articoli successivi, in questo ci soffermeremo a considerare la gestione dell'energia vitale. Purtroppo, infatti, vi sono degli individui (ad es. molti ammalati) che ne consumano più di quella che riescono ad assorbire, pertanto diventano delle "spugne" che l'assorbono malcapitati che gli stanno vicini. Questa è la ragione per cui dopo una visita in ospedale ci si ritrova spesso senza energia.

Alcune piante (pino, eucalipto, e altre) sono in grado di elaborare l'energia vitale nello stesso modo del corpo umano, sono perciò dei pranoterapeuti naturali, e la loro vicinanza può considerarsi molto salutare. Talvolta, invece, lo stesso pranoterapeuta non è sufficientemente sano nel corpo e nello spirito, per poter offrire l'energia pura come sarebbe desiderabile.

Con le sue ricerche, lo scienziato William Reich, ha appurato che le sostanze organiche (ad es. legno, stoffa, cartone, ecc.), attirano l'energia cosmica che le attraversa accelerando il suo corso. Se, dopo uno strato di organica, se ne pone uno sottile di metallo, l'energia cosmica, essendo accelerata, riuscirà ad attraversare anche il metallo. Partendo da questo principio egli costruì delle grandi "scatole" che chiamò accumulatori orgonici, che usava come ambiente terapeutici ove curare pazienti afflitti da particolari patologie.

Noi possiamo utilizzare lo stesso principio per costruire un ciondolo protettivo, che consente all'energia cosmica (prana) di entrare nel nostro plesso solare, ma non permette che la stessa se ne esca quando qualcuno tende a risucchiarcela senza neppure esserne consapevole.

Come costruire ed usare il ciondolo protettivo

Acquistate in una cartoleria o un colorificio una lastrina di rame leggero (quello che usano gli scolari per fare i lavoretti artistici a sbalzo), e ritagliatene un disco di circa 10 cm di diametro,
da un cartone piuttosto robusto ritagliate un disco di circa 11 cm di diametro,
incollate il disco di rame su quello di cartone,
fate due buchini nel disco di cartone e fateci passare una cordicella,
appendetevi il disco al collo in modo che si posizioni davanti al plesso solare (bocca dello stomaco).

ATTENZIONE: la parte con il rame deve essere verso il vostro corpo, ma non a contatto della pelle! Il rame, infatti, reagendo con il sudore, creerebbe il verderame, un tossico potente che può penetrare nel corpo attraverso i pori della pelle.

Ricordiamo anche che questo ciondolo è un protettore energetico, pertanto usatelo solo quando ne sentite la necessità!

DISCLAIMER. Tutte le metodologie, le tecniche, i rimedi suggeriti e quant'altro proposto in questo articolo, sono ad esclusivo scopo informativo. Pertanto il responsabile del sito www.laviadelcuore.eu, declina ogni responsabilità, per eventuali danni o disturbi, causati dall'utilizzo delle informazioni proposte, oppure da una formulazione di diagnosi o autodiagnosi i cui risultati sono risultati nocivi.

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