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Intestino, sette metri di guai (seconda parte)

La cellula è teoricamente immortale, è il fluido nel quale vive che si degrada. Sostituendo questo fluido a intervalli regolari daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitivamente (dott. Alexis Carrel).

Prima di continuare nel nostro viaggio alla ricerca delle cause profonde delle malattie, e dei modi in cui cercare di rimuoverle, vorremmo proporre ai nostri lettori l'esperienza di Sir Arbuthnot Lane, che fu un chirurgo del Re d'Inghilterra. Questo medico si era specializzato nell'asportare tratti malati di intestino, e nel ricucire i tronconi rimasti al fine di ridare all'organo la possibilità di funzionare.

Durante gli anni in cui lavorò nel campo della chirurgia, ebbe modo di notare uno strano fenomeno: vi erano dei pazienti che qualche mese dopo l'intervento al colon, guarivano da malattie che non avevano alcun apparente collegamento con l'organo operato. Tra questi un ragazzo che guarì da una grave forma di artrite e una donna che ebbe una completa guarigione dal gozzo che l'affliggeva. Queste ed altre esperienze convinsero il dott. Lane che l'intossicazione intestinale poteva contribuire a far ammalare altre parti dell'organismo che, con il colon, pareva non avessero alcun collegamento.

Oggi la Medicina ufficiale dichiara chiaramente di non aver ancora scoperto la causa di molte malattie che affliggono l'umanità, tra esse il cancro, il tumore, le malattie autoimmuni, vari problemi della pelle (psoriasi, ecc.), le allergie ambientali e le allergie e/o intolleranza alimentari che si stanno diffondendo sempre di più.

Perché non lo ha ancora scoperto? Perché in fatto di intossicazioni organiche prende in considerazione solo i veleni che possono arrivare dall'esterno (funghi, sostanze chimiche, gas, ecc.), e non valuta quelli che si possono creare nell'intestino, e quindi diffondersi pregiudicando la buona salute di altre aree dell'organismo. Questa negligenza attuale lascia alquanto stupiti perché la pulizia intestinale, fino a non molti anni fa, era considerata assai importante e la purga mensile, che molti di voi ricorderanno, ne era un segno evidente.

Gesù stesso, nel "Vangelo Esseno della Pace", raccomandava ai suoi Apostoli: "Non pensate che sia sufficiente che l'Angelo dell'acqua vi abbracci soltanto esternamente. Vi dico, in verità, l'impurità interna è di gran lunga più grande dell'impurità esterna. E colui che purifica se stesso esternamente, ma internamente rimane impuro, è simile alle tombe che fuori sono ben dipinte, ma dentro sono piene di ogni sorta di orribili impurità e sozzura".

Fino a qualche anno fa vi era anche la sana abitudine di eseguire il test dell'indacano sulle urine. Questa test è in grado di rivelare quanti e quali materiali tossici si sono accumulati nell'organismo (solitamente nell'intestino), e come esso cerchi di eliminarli attraverso i reni e l'urina. È un test era assai utile perché può identificare eventuali anomalie intestinali, tra cui la putrefazione che genera dei veri e propri veleni.

Perché oggi non si usa più, così come la purga mensile è andata in disuso? Forse perché l'alimentazione è più sana? Non pensiamo proprio che sia così... ed allora perché? Sarebbe interessante chiederlo al proprio medico di famiglia.

Fisiologia dell'intestino

Il tratto intestinale, anche se non considerato come tale, con la sua notevole area di contatto con i prodotti della digestione (circa 300 metri quadrati di superficie), rappresenta uno tra i più importanti organi del corpo, svolge infatti importanti funzioni digestive, promuove l'assorbimento e collabora con reni, pelle e polmoni, nei processi di eliminazione.

Gli ultimi tratti dell'intestino, il colon (o intestino crasso) e il retto, sono certamente la parte più importante perché in tale sede, grazie agli enzimi ed alla flora batterica, termina la digestione e vengono assorbite molte sostanze importanti: l'acqua, gli aminoacidi (i costituenti delle proteine) e parecchi dei prodotti medicinali eventualmente usati.

Esamineremo ora alcune delle condizioni che fanno del nostro intestino il punto iniziale di tante disfunzioni e malattie che, di primo acchito, nessuno penserebbe ad associare a tale organo. Fondamentalmente, anche in una persona sana, è possibile riscontrare una o più delle seguenti condizioni anomale:

1. Incrostazioni fecali
2. Disbiosi intestinale
3. SII (Sindrome di Intestino Irritabile)
4. Leaky Gut Syndrome (Sindrome di sgocciolamento dalla mucosa intestinale)
È ovvio che tali condizioni sono correlate l'una con l'altra, anche se la diagnosi ne rileva solo una, essendo essa preponderante sulle restanti.

Incrostazioni fecali

Le abbiamo già esaminate nei due articoli precedenti, si tratta dei residui dei farinacei che, essendo collosi, creano una patina sulle pareti intestinali destinata a diventare sempre più spessa e difficile da eliminare.

La disbiosi intestinale

Nel colon vi è una notevole flora batterica che può essere soggetta a modificazioni che la rendono molto pericolosa per la salute. Quando la flora è equilibrata ed utile all'organismo vi è una condizione di salute che prende il nome di "eubiosi". Quando, invece, appaiono dei batteri non desiderati, l'equilibrio si altera e viene a crearsi la "disbiosi intestinale", una condizione, purtroppo, assai diffusa.

Un'alimentazione non consapevole (troppi zuccheri e proteine, errato accostamento dei cibi, poca e cattiva masticazione), pasti ingeriti con premura e l'uso di lassativi, antiacidi, antibiotici, ecc., creano un prodotto della digestione (bolo) ricco di proteine mal digerite e altre sostanze anomale, che predispongono allo sviluppo di varie sostanze tossiche e batteri della putrefazione, entrambi molto dannosi. Tutto questo, purtroppo, trova riscontro nel forte aumento statistico delle patologie gravi del colon, tra cui troviamo: diverticoli, polipi, rettocolite ulcerosa, tumori, ecc.

La SII (Sindrome da Intestino Irritabile) o IBS (Irritable Bowel Syndrome).

Questa patologia mette l'intestino in condizioni di "spremere" il cibo digerito in modo troppo debole o troppo forte, facendo così in modo che il transito del medesimo sia troppo lento o troppo veloce.

Talvolta la SII è causata dall'ansia o dallo stress, in molti casi, però, i test atti a determinare la permeabilità intestinale rivelano la presenza di una crescita eccessiva di funghi, parassiti e/o batteri patogeni. I microbi più comunemente riscontrati sono il Blastocystis hominis e le varie speci di Candida. In certi casi le condizioni sono ulteriormente peggiorate dalla presenza di "leaky gut syndrome", ovvero dalla perdita di impermeabilità della mucosa intestinale (vedi più innanzi).

Se si concede alla SII di procedere nel tempo, senza affrontare il dovuto trattamento, essa può degenerare in disordini più seri, come l'infezione da candida, la sensibilità chimiche multipla, la sindrome di affaticamento cronico, molte malattie autoimmuni e perfino il cancro.

Va notato che le cure mediche riescono raramente ad eliminare la SII. Per trattarla correttamente sono più adatti i rimedi naturali e devono essere diretti anche alla rimozione della causa, al miglioramento delle funzioni gastrointestinali ed alla guarigione della mucosa intestinale.

La Leaky gut syndrome

Tradotta letteralmente significa "sindrome da intestino che sgocciola", viene comunemente tradotta come "perdita di impermeabilità della mucosa intestinale". Negli USA tale perdita è conosciuta, studiata e fortemente sospettata di essere all'origine di varie patologie quali: malattia celiaca, infezione da Candida, malattia di Crohn, infestazione da Giarda, eczema atopico, problemi digestivi, fatica cronica, allergie alimentari, intolleranze alimentari, asma, mal di testa ed artrite. Prova ne sia che facendo una ricerca in www.google.it, con "leaking gut syndrome", vengono dati circa 10.000 riferimenti. In Italia, invece, non è molto conosciuta, la ricerca di cui sopra produce infatti solo una decina di risultati.

Questa patologia è dovuta agli spazi tra le cellule, che sono diventati talmente ampi da permettere l'entrata di materiale tossico nella circolazione sanguigna. Questa condizione anomala permette al grasso ed ai materiali di rifiuto, che non dovrebbero essere assorbiti (batteri, funghi, parassiti con le loro tossine, proteine non digerite), di "sgocciolare fuori" ed entrare nel sangue.

Se si considera la vasta superficie della mucosa intestinale e la sua grande capacità di assorbimento, si potrà comprendere quanto sia importante che essa rimanga perfettamente impermeabile, per evitare che le sostanze tossiche possano filtrare nei liquidi esterni (sangue e linfa) ed essere distribuite nel corpo creando molteplici disfunzioni e malattie.

Da questa distribuzione di veleni deriva una serie di disturbi di carattere generale che, a prima vista, sembrano non avere nessuna relazione con l'intestino: mal di testa, nervosismo, ansia, depressione, alito cattivo, riniti, acne, dermatiti, eczemi, stanchezza cronica, invecchiamento della pelle, dolori articolari, artriti ed artrosi croniche, ecc. Viene anche ad instaurarsi una forte caduta delle difese organiche perché nell'intestino esistono dalle 100 alle 200 stazioni linfatiche (placche di Peyer) che rappresentano una buona parte del nostro potenziale immunitario. Questo, ovviamente, apre la porta a varie allergie o intolleranze alimentari.

Conclusione

Probabilmente questo articolo a qualcuno sembrerà troppo tecnico e privo di significanze in un giornalino che si interessa di spiritualità. Vi assicuro che non lo è in quanto permette di comprendere, seppure a grandi linee, dove si trova la maggior fonte di tossine interne e quanto esse possano giocare un ruolo fondamentale in tante disfunzioni e malattie, anche in alcune di quelle qualificate come "inguaribili". Tra esse possimo certamente collocare il mal di testa, in special modo quello frontale, chiamato cefalea.

DISCLAIMER. Tutte le metodologie, le tecniche, i rimedi suggeriti e quant'altro proposto in questo articolo, sono ad esclusivo scopo informativo. Pertanto il responsabile del sito www.laviadelcuore.eu, declina ogni responsabilità, per eventuali danni o disturbi, causati dall'utilizzo delle informazioni proposte, oppure da una formulazione di diagnosi o autodiagnosi i cui risultati sono risultati nocivi.

 

 

 

 

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