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Una storia

Postato in Fiabe e Racconti

C'era una volta un cancello, lassù fra le nubi dorate.

C'era un cancello e una muraglia e C'era una città.
C'era un cancello e a guardia del cancello c'era un bambino.
C'era un piccolo bambino ritto davanti al cancello con le mani dietro la schiena e aspettava ...
Aspettava ...
Dovete sapere che dietro la muraglia c'era una città meravigliosa!
 << LA CITTA' DELLA LUCE >>
e il bimbo era lì, a guardia della città.
Niente lo spaventava, nessuno lo spaventava e aspettava...
Ma ecco che preceduto dallo scalpitio degli zoccoli arrivò tutto trafelato e con la sciabola sguainata, un enorme guerriero che faceva paura a chiunque, ma non a TAICHI (questo era il suo nome) che, ritto con lo sguardo penetrante l’aspettava.
 "Togliti di mezzo, insetto!" Gridò il guerriero.
"Ho conquistato terre e mari ed ora sono qui, per entrare nella città. Voglio questo potere!
- LA LUCE -
 Togliti! O ti spaccherò in due con la mia spada."
Ma il piccolo TAICHI, senza scomporsi, alzò una mano
e il grande potere che l'alimentava, fece scaturire una lingua di luce che scaraventò l'enorme guerriero con l'enorme cavallo e tutte le ferraglie per terra.
Si spaventò l'invincibile guerriero, era a terra, dopo tante battaglie, sconfitto da un piccolo bambino.
Un piccolo bambino con un grande potere!
"Non è con la con la forza che entrerai, prode RASHAD."
"Come sai il mio nome ?" Chiese l'uomo.
"Noi sappiamo tutto !" Disse il bambino,
"La LUCE è coscienza d’ogni cosa !"
"Ma ora rialzati, e torna da dove sei venuto, cerca amici non avversari, cerca amore non odio, cerca la Luce nel tuo cuore non il buio dell'ignoranza! E torna, Noi t’apriremo."
C'era un cancello e
 c'era un bambino che aspettava ...
Ed ecco stagliarsi all'orizzonte una figura alta, che a passi lenti avanzava ...
Era un vecchio, era un vecchio con il mantello, era un vecchio con il mantello e la barba bianca
chiese: "Posso entrare nella CITTA' DELLA LUCE ?"
"Non prima d’aver risposto a due domande." rispose TAICHI.
"Sentiamo !" Disse il vecchio saggio.
"Qual è il segreto?, Dov'è il segreto ?" Chiese il bambino.
Il vecchio, non seppe rispondere ...
Così, a malincuore dovette ritornare da dove era
 venuto, accompagnato dalle parole di TAICHI nelle orecchie:
"Tanto hai letto vecchio, tanto hai scoperto e saputo."
"Ma non è con il sapere che s’entra qui."
E c'era un cancello lassù fra le nubi,
un cancello, una muraglia, una città ed un guardiano.
E arrivò un ladro (uno di quelli bravi).
Furbo, pensò di scavalcare il muro (com’era abituato a fare) e, lasciando con lo sguardo TAICHI davanti al cancello, poco più in là s’arrampicò ma ...
Ritto davanti a sé, eccolo!
Il bambino con il suo sguardo penetrante e le sue piccole mani.
"Come fai ad essere già qui sopra ?” Chiese il ladro.
"Non ci servono le gambe per spostarci, ci basta pensare dove vogliamo essere, e siamo là!"
"Fantastico !" Esclamò MAINTENATH (era il nome del furfante).
"Non è così, di nascosto che s’entra nella CITTA'."
"Torna al tuo paese e guadagna di che vivere, anziché rubare,
poi quando lo desidererai, ritorna e NOI t’apriremo !"
Così anche lui se ne andò a casa ...
E c'era un cancello con un bambino.
E venne una donna, una bellissima donna,
con la sua bellezza aveva ottenuto tutto dalla vita.
Così pensò d’entrare nella CITTA' DELLA LUCE, ma anche lei
si dovette fermare davanti a TAICHI, che la fissò così
intensamente che dovette abbassare lo sguardo.
Lei, che aveva fatto arrossire principi e guerrieri.
"Non è con le tue arti che entrerai qui, RACHEL."
E la donna se né andò. C'era una CITTA' con una muraglia ed un cancello
C'era un cancello e c'era un bambino.
TAICHI, piccolo tibetano figlio della LUCE
Non doveva dormire
Non doveva mangiare
Non doveva riposare
La LUCE era la sua forza
La LUCE era il suo nutrimento
<< LA LUCE >>
E venne il Buio,
Bande di guerrieri a cavallo, sporchi e insanguinati
con il viso solcato dall'odio.
Ma TAICHI non indietreggiava mai di un passo e il suo sguardo non tradiva mai un'emozione, infatti:
Niente lo spaventava!
Nessuno lo spaventava!
Gli bastava sollevare una mano (la piccola mano)
e la luce che scaturiva era così accecante
che nessun essere riusciva a sopportarla.
E vennero uomini e vennero donne
Vennero sapienti e ignoranti
Vennero guerrieri e poeti.
A chi veniva in pace, TAICHI poneva sempre la stessa domanda
"Qual è il segreto? Dové il segreto? "
C'era un cancello e c'era un bambino
Gli anni e i secoli passavano, il piccolo non invecchiava,
era la LUCE a mantenerlo sempre così.
E venne un vecchio, curvo sotto il peso degli anni,
molte stagioni avevano solcato il suo viso, a stento parlava
e prima ancora che il bambino l’interrogasse disse:’
"Ho conosciuto bene e male,peccato e virtù,
giustizia e ingiustizia; ho giudicato e
    sono stato giudicato; sono passato
attraverso la nascita e la morte,
attraverso la gioia e il dolore, il cielo e
l'inferno e alla fine ho capito che io
sono nel tutto e il tutto è in me."
Ed ecco, con un cenno della mano il bambino aprì il cancello:
" Entra o Vecchio, LA LUCE sia la tua dimora. "
E l'UOMO scomparve nel caldo bagliore...
 
C'E' un cancello lassù fra le nubi dorate
C'E' un cancello e una muraglia
C'E' una CITTA' e
C'E' un bambino che ti aspetta!
una,storia

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