Allattamento al seno
L’ALLATTAMENTO AL SENO è il modo ottimale di nutrire un neonato, ma anche il modo migliore per una mamma di recuperare dopo il parto o il taglio cesareo.
Il modo di nascere influisce sull’attaccamento tra neonato e madre e sull'avvio dell'allattamento.
Medicalizzazione durante il parto ma soprattutto una nascita vissuta come traumatica dalla madre devono essere considerati nel dopo parto per favorire in maniera ottimale l'attaccamento.
Investire energie tempo conoscenze a disposizione nei primissimi giorni dopo il parto per stare accanto alla donna aumenta il numero di allattamenti che iniziano e continuano in maniera ottimale.
Parliamo di prevenzione a lungo termine.
I benefici dell'allattamento sono davvero innumerevoli: dal punto di vista del bambino, il latte materno costituisce l’alimento più nutriente, digeribile e su misura possibile, prodotto su richiesta, con un apporto bilanciato di proteine, zuccheri, grassi, vitamine e minerali, ma anche la giusta dose di batteri buoni per l’intestino e di anticorpi per quelli meno buoni.
Gli ormoni che regolano l’allattamento, poi, sono un toccasana per la mamma: l’ossitocina, l’ormone dell’amore, dell’orgasmo e che regola la secrezione di latte, si sostituisce agli ormoni che in gravidanza erano prodotti dalla placenta, andando a regalare una sensazione di appagamento e benessere, migliorando il tono dell’umore. Questa reazione ormonale ed emotiva non viene scatenata solo dall’atto della suzione del piccolo, ma anche dal vederlo, dall’accarezzarlo, dal pensarlo e dal tenerlo a stretto contatto con sé.
E poi, è comodo, sempre a portata di mano, economico, alla giusta temperatura.
Insomma, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo consiglia almeno fino ai 6 mesi di età e consiglia poi l’introduzione di cibi solidi continuando ad allattare.
Il latte materno in genere è l’alimento principale nel primo anno di vita.
Consiglia poi l OMS di continuare fino ai due anni compiuti e oltre fino a quando madre e bimbo lo desiderano.
Consiglia l'allattamento esclusivo e a richiesta per sei mesi compiuti: al bimbo deve essere data la possibilità di succhiare il seno ogni volta che lo desidera, al manifestarsi dei primissimi segni di fame molto prima che pianga; deve poter poppare fino a che ne abbia voglia, senza inutili sostituzioni e cambi tra un seno e l’altro (piuttosto alternando tra le poppate); non deve assumere altri liquidi o sostanze, quindi niente acqua zuccherata, latte, tisane, succhi.
Detto questo, il modo migliore per garantire un allattamento al seno ottimale per mamma e bimbo è partire nel modo ottimale, fin dalle primissime ore dopo il parto con tantissimo contatto pelle pelle garantendo un ambiente favorevole e sostegno adeguato.
Le prime ore dopo il parto sono sicuramente molto intense e piene di emozioni. Evitare disturbi. Visite parenti. Interventi non necessari e lasciare spazio alla triade per conoscersi aiuta.
Non è necessario lavarlo subito ed è importante rimandare tutti gli esami, le visite e le misurazioni non strettamente necessarie.
Se lasciato al caldo sul seno, il neonato inizierà ad annusare l’aria e a cercare il capezzolo; una volta trovato inizierà a leccarlo e succhiarlo spontaneamente, guidato dal suo meraviglioso istinto di cucciolo.
Durante i primissimi giorni, è davvero fondamentale offrirgli il seno costantemente e permettergli di succhiare quando e quanto desidera: questo può significare tenerlo al seno di continuo e comunque almeno 8-12 volte!
É importante che la mamma sia consapevole di questo e non si faccia trascinare da consigli non richiesti sui vizi (!!!) che potrebbe eventualmente prendere un bimbo così piccolo. I bimbi piccoli tenuti al seno non prendono i vizi, prendono nutrimento del corpo e dello spirito, amore e serenità.
Parliamo di bisogni essenziali. Parliamo di esogestazione.
Del bisogno innato di contatto. Sicurezza. Nei primissimi giorni mesi anni garantendo contatto ascolto e soddisfazione dei bisogni si instaura la fiducia di base. Nella vita.
Non serve niente. Acquistare in anticipo coppette assorbi-latte, para-capezzoli, pomate e unguenti, tiralatte, biberon, tettarelle, senza l’indicazione reale all’uso di questi dispositivi, oltre a ostacolare l allattamento naturale, può costituire una vera perdita di energie tempo e denaro.
L’unica vera prevenzione per eventuali difficoltà nell’allattamento è un attacco corretto del bimbo al seno, allattare a richiesta ai primissimi segni di fame e permettere al bambino di svuotare bene il seno; dopo la poppata è possibile spremere qualche goccia di latte sul capezzolo e lasciare il più possibile il seno all’aria.
Va ricordato inoltre che la somministrazione del latte di formula (latte in polvere) è soggetta a prescrizione medica da parte del pediatra, in caso di rallentamento o blocco della crescita del bambino o comparsa di patologie. È quindi da considerarsi alla stregua di un farmaco o una terapia, da utilizzare solo nei casi e nelle modalità indicate dal medico. Pertanto, dotarsi in anticipo di latte di formula può costituire un disincentivo alla prosecuzione dell’allattamento al seno e alla risoluzione degli eventuali problemi.
Piuttosto, è bene avere un’Ostetrica di fiducia o fare riferimento ad un Punto di Sostegno all’Allattamento, da cui farsi consigliare e a cui rivolgersi in caso di dubbi o incertezze.
Un professionista esperta sarà il primo a identificare gli eventuali problemi del seno o del bambino e a suggerire opportune modificazioni o correzioni, avendo sempre come obiettivo il benessere totale di mamma e bimbo.
Ostetriche Giulia Losito e Rebecca Robino - Arte.O - Studio di Arte Ostetrica
Ostetrica Daiana Foppa